Meno stress e più amore

Comportamento con i gatti bengala

Qual'è il modo giusto per trattare il proprio gatto?
Come comportarsi con il gatto Bengala nel modo giusto, per portare lo stress al minimo, sia per il gatto che per noi, per trovare il giusto equilibrio tra padronanza e affetto, la giusta dose di divieto e gioco. Siamo tutti d'accordo sul fatto che il Bengala si differenzia molto da un gatto Europeo, per anche solo piccole cose.
Ad esempio se un gatto Europeo si accarezza dalla testa all'attaccatura della coda, un gatto Bengala, si accarezza fino alla fine della coda, come faccevano i loro antenati leoni nel loro branco, abbracciandosi tra loro con la coda in segno di amore.
Sin da piccini i cuccioli Bengala devono essere accarezzati e presi in braccio in modo da farli abituare al tocco delle mani, in questo modo loro cresceranno dolci e affettuosi e potranno regalare tanto tanto affetto, come lo possiamo regalare noi a loro. Per il Bengala è molto importante che ci sia compagnia, dell'umano che ama oppure del suo amico animale che può essere un gatto o anche un cane, nel nostro allevamento tutti i cuccioli crescono abituati a giocare e addirittura dormire insieme a un Rotwiler e un carlino. La compagnia influisce anche sulla loro salute!
È un gatto molto attivo, vivace e soprattutto giocoso, dalla mattina alla sera, con una siesta a mezzogiorno, il gatto è intrattenuto da qualsiasi tipo di gioco, con il loro amico, con un giocattolo trovato per terra e ovviamente con il loro padrone.
Quando si gioca con il cucciolo è preferibile non usare le mani sopratutto per il fatto che da piccoli giocano con gli altri cuccioli utilizzando le zampe e la bocca, quindi di conseguenza lo faranno anche con una mano, possono essere talmente travolti dal gioco da non fare caso se ad esempio mordono leggermente troppo.
Qual'è il segreto per dire No nel modo corretto al tuo gatto Bengala?
Come prima cosa dobbiamo sapere che è totalmente normale il discorso della padronanza, dato che, paragonandoci sempre al branco dei leoni capiamo che anche lì c'era un padrone, ovvero il capobranco, in famiglia come nel branco ci deve essere qualcuno che domina, e può essere qualsiasi componente della famiglia, compreso il gatto)))
Ed ora passiamo a come dirgli di no, sin da piccoli le loro madri li prendevano dietro al collo per educarli o spostarli in un posto sicuro, così possiamo fare anche noi ma con la mano, si capisce che è tutto corretto perché il cucciolo si arrotolato come un sacchetto portando i posteriori vicino alla pancia. Con questo gesto accompagnato da un 'No' si stabilisce un divieto, faccendo attenzione che non siano troppi si scelgono le priorità.
Ad esempio: non voglio che il mio Bengala salga sul tavolo, sale sul tavolo, lo prendo dietro al collo, dico no e lo poggio da qualsiasi altra parte che non sia il tavolo, e lo ripeto per alcune volte fino a quando lui non memorizza il fatto che non può salire sul tavolo e non lo fa più.
È importante ripeterlo dai primi giorni di quando il cucciolo è arrivato nella casa dove vivrà in modo da non creare questo dubbio: ma perché io ieri potevo tranquillamente salire sul tavolo e oggi no?
Certo che la padronanza non deve essere eccessiva da coprire completamente ciò che vuole il gatto: noi possiamo vietarli di andare nei posti per loro pericolosi o davvero importanti per noi, ma di certo non possiamo fare determinate cose come ad esempio obbligarli a nuotare, è vero che ai bengala piace l'acqua ma ovviamente non a tutti, come anche noi persone, oppure se il gatto è uscito delle volte fuori dalla casa e non era proprio di suo gradimento, è abbastanza disumano continuare a forzare le camminate, in quanto bisogna rispettare il proprio gatto nonostante alla padronanza.

Certo che la padronanza non deve essere eccessiva da coprire completamente ciò che vuole il gatto: noi possiamo vietarli di andare nei posti per loro pericolosi o davvero importanti per noi, ma di certo non possiamo fare determinate cose come ad esempio obbligarli a nuotare, è vero che ai bengala piace l'acqua ma ovviamente non a tutti, come anche noi persone, oppure se il gatto è uscito delle volte fuori dalla casa e non era proprio di suo gradimento, è abbastanza disumano continuare a forzare le camminate, in quanto bisogna rispettare il proprio gatto nonostante alla padronanza.